È l’ultima idea del maestro della pizza Franco Pepe. Si chiama Authentica ed è una scomessa sulla riscoperta dello scambio con l’ospite. Siamo a Caiazzo, in provincia di Caserta, nella pizzeria più piccola del mondo. Qui, solo un forno, un banco di lavoro e un tavolo massimo per otto persone. Leggi tutto “Authentica, la pizzeria più piccola del mondo è il nuovo progetto di Franco Pepe”
Enoteca? No, “wine club”: il fenomeno Usa conquista anche l’Italia
Cosa sono i Wine Club? Creati in origine da un farmacologo di origini armene che si appassionò al vino nella California degli anni ’70 sono ora diventati un trend diffuso in tutto il mondo. Ripreso, con i dovuti adeguamenti, anche dalle case vinicole. Seguici anche su Facebook
In italiano si traduce in “club del vino”, ma esattamente cos’è? La sua origine fa capire come ha messo radici e si è diffuso nel mondo. Il viaggio inizia dalle parti di Monrovia, nella Contea di Los Angeles. Si entra in un’enoteca (o liquor store, come lo chiamano qui) di nome Wine of the Month Club, e si chiede di Paul Kalemkiaran. A quanto pare è stato lui il fondatore di quello che dicono essere stato il primo wine club degli Stati Uniti. A metà anni ’50 del Novecento il giovane Paul, farmacologo di origine armena, fa i bagagli, rincorre il sogno americano e apre la sua farmacia a Inglewood. Anni dopo un giorno legge su un giornale che durante una cena di Stato, l’allora Presidente Eisenhower aveva fatto servire alla Regina Elisabetta un Cabernet Sauvignon Charles Krug della famiglia Mondavi. Incuriosito, acquista la stessa bottiglia. E se ne innamora. Si butta a capofitto nello studio dell’enologia e fonda il Palos Verdes Wine and Spirits che, in dieci anni, diventa una delle migliori enoteche della zona. Impegnato ancora con le farmacie, non riesce a soddisfare tutte le richieste e decide di selezionare un vino bianco e uno rosso come vino del mese, da raccomandare ai suoi affezionati clienti. E quando, per una serie di motivi, alcuni clienti gli chiedono di ricevere a casa i vini da lui selezionati, parte l’idea. La popolarità ottenuta dalla formula spinge Paul a fondare il Wine of the Month Club, il primo wine club a raccontare e vendere vino per corrispondenza negli Stati Uniti con un rapporto di fidelizzazione “speciale”. Non è infatti una one-time purchase (vendita una tantum). Di lì a poco, si dedicherà esclusivamente al club. E, a ruota, la formula verrà ripresa da rivenditori e dalle stesse aziende vinicole.
E in Italia? Ecco alcuni esempi di come si è evoluto (e fuso) questo modello americano nel Bel Paese.

L’interpretazione del Wine Club per Castiglione del Bosco, cantina di Massimo Ferragamo, parte dall’attenzione e lo spazio dedicato ai “Wine Friends”: clienti affezionati con cui condividere la passione per la Toscana (e per il golf), svelando i segreti dell’azienda e diffondendo notizie sugli eventi, sulla tenuta, sui vini e offerte speciali sulle etichette prodotte. Ma il vero punto forza del club è l’esclusivo “Millecento Wine Club”: uno dei più elitari nel mondo del vino, accessibile solo su invito della proprietà. Il Millecento member è invitato a far parte di questa “piccola nicchia” (attualmente vanta circa 250 persone) versando una quota di 10 mila euro. Qui ognuno può disporre di una sala all’interno della cantina e acquisisce una riserva di vini aziendali del valore di circa 2500 euro e una cassetta ad personam – con tanto di targhetta nominale – dove conservare la propria riserva di vino, per circa 99 anni. Il tutto non è ereditario
(in foto: una delle sale per i membri del club)
Castiglione del Bosco

Anche nel cuore della Franciacorta, a Camignone, trova spazio la formula americana, abbinata però all’enoturismo. Siamo nella secolare residenza vitivinicola che i Barboglio ereditarono nel 1836. Alla quinta generazione di vignerons, la famiglia è oggi conosciuta con il nome Mosnel, che riprende il toponimo dialettale di origine celtica che significa “cumulo di sassi”, ossia il luogo dove sorge l’azienda. Qui la genesi del wine club segue il leit motiv che vede coniugare la vendita online – con omaggi o sconti sulla spedizione dei prodotti, prenotati direttamente dall’area wine club del sito web – all’opportunità di conoscere la vita della cantina e della Franciacorta, attraverso eventi aziendali e itinerari guidati. L’adesione al club avviene attraverso un form digitale e, così, i membri restano aggiornati via mail

In Alto Adige, anche l’azienda Castelfeder dell’enologo (e famiglia) Giovanett fonda il wine club con l’idea di offrire una continuità di aggiornamenti sulle vicende aziendali e, soprattutto, una “enoselezione”. Si tratta di presentare ai membri della cantina particolari attenzioni sulla selezione di vini acquistabili online. E’ un club che mira a valorizzare la propria produzione di vino attraverso la possibilità di offrire le annate speciali, e uno sconto sui prodotti del dieci per cento solo a chi decide di fidelizzarsi. L’iscrizione è gratuita e senza obbligo di acquisto

Questo è un wine club che punta ad unire vino e turismo, una sorta di agenzia di viaggi ad personam. Il progetto dell’azienda Dievole si chiama “D’WineClub” e prevede l’iscrizione gratuita. Siamo in Toscana, nella cantina del gruppo Alejandro Bulgheroni Family Vineyards (ABFV) Italia, che consente ai soci l’acquisto online con benefits riservati solo agli iscritti al Club: dalla spedizione a casa con condizioni vantaggiose, alla selezione di vini e oli extravergine che il cliente preferisce. Ma non solo. Il D’Wine Club offre un accesso privilegiato alle “stelle” del life style toscano. I soci hanno infatti l’opportunità di vivere esperienze nel sistema di accoglienza del gruppo, che vanta più tenute e negozi nella zona, e possono fruire di proposte di tour studiate in esclusiva per loro, lontano dai circuiti turistici tradizionali

Scendiamo in Campania: anche ai piedi del Vesuvio si parla di wine club. Sorrentino Vesuvio si trova a Boscotrecase, nella provincia di Napoli. Proprio dalla volontà di avvicinare le persone della città alla cantina, tenendo saldo il rapporto diretto con amici e clienti fedeli, prende vita il wine club. La condivisione di momenti speciali è alla base del club che organizza diverse e continue attività aziendali: dalla vendemmia all’ospitalità, si riservano ai membri prodotti e servizi ad hoc, come visite guidate con degustazioni gratuite, partecipazione agli eventi in cantina, sconti e prenotazione di bottiglie en primeur, possibilità di richiedere la spedizione di prodotti a diverse destinazioni tramite l’enoteca digitale. L’iscrizione come socio (attualmente ne contano circa 350) viene effettuata con un minimo di acquisto di prodotti
di ANNACARLA TREDICI